lunedì 11 agosto 2014

Mozart sublime, rigoroso e... volgare!

Il divertimento che Mozart traeva dalle volgarità non si evince solo dalle sue lettere, ma anche dalla sua musica.

Il contenuto dei testi dei brani a seguire spesso è solo "Leccami il culo" o simili e viene espresso attraverso canoni rigorosissimi.

Non tutte le musiche sono mozartiane, al contrario tutti i "testi" probabilmente lo sono, e comunque gli ultimi canoni (K. 559-560-561) sono delle chicche musicali veramente imperdibili, anche per la capacità di integrare il rigore di una tecnica difficile e antica come il canone con la scrittura brillante e moderna di un'opera buffa.

(Dovremo aspettare il finale fugato del Falstaff di G. Verdi per ritrovare un'operazione paragonabile, ma sarà tutta un'altra storia, borghese, con nulla di volgare).



Leck mich im Arsch (Leccami il culo) K. 231/382c per 6 voci




Leck mich im Arsch.
Laßt uns froh sein!
Murren ist vergebens!
Knurren, Brummen ist vergebens,
ist das wahre Kreuz des Lebens,
das Brummen ist vergebens,
Knurren, Brummen ist vergebens, vergebens!
Drum laßt uns froh und fröhlich, froh sein!
Leccami il culo.
Stiamo allegri!
Brontolare è inutile!
Borbottare, rantolare è inutile,
sono la vera croce della vita,
Il ronzio è inutile,
Borbottare, rantolare è inutile, inutile!
Quindi rallegriamoci e stiamo allegri, allegri!


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Leck mir den Arsch fein recht schön sauber (Leccami il culo ben bene pulito) K. 233/382d per 3 voci
(testo di Mozart, musica di Wenzel Trnka)



Leck mire den Arsch recht schon,
fein sauber lecke ihn,
fein sauber lecke, leck mire den Arsch
Das ist ein fettigs Begehren,
nur gut mit Butter geschmiert,
den das Lecken der Braten mein tagliches Thun.
Drei lecken mehr als Zweie,
nur her, machet die Prob'
und leckt, leckt, leckt.
Jeder leckt sein Arsch fur sich.
Lecca il mio culo ben bene,
leccalo ben pulito,
ben pulito, lecca il mio culo.
Questo è un sudicio desiderio,
ben imburrato,
come leccare carne arrosto, mia attività quotidiana.
Tre leccheranno più di due,
forza, basta provare,
e lecca, lecca, lecca.
Tutti leccano il culo per se stessi.


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Bei der Hitz im Sommer eß ich (Nel calore dell'estate io mangio) K. 234/382e per 3 voci
(testo di Mozart, musica di Wenzel Trnka)



Bei der Hitz im Sommer eß ich gerne
Wurzl und Kräuter auch Butter und Rettig;
treibt fürtreflich Wind und kühlet mich ab.
Ich nehm Limonade, Mandelmilch,
auch zu Zeiten Horner Bier;
das im heißen Sommer nur.
Ich für mich in Eis gekühlts Glas Wein,
Auch mein Glas Gefrohrnes.
Nel caldo dell'estate mi piace mangiare
radici e spezie, anche burro e ravanello;
espellono un vento amabile e mi rinfrescano.
Prendo limonata, latte di mandorla,
e al momento giusto birra di Horn;
questo solo in una calda estate.
Io per me un bicchiere di vino con ghiaccio,
Anche il mio bicchiere di sorbetto.



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Gehn wir im Prater, gehn wir in d'Hetz (...) K. 558 per 4 voci


Gehn wir im Prater, gehn wir in d'Hetz,
gehn wir zum Kasperl.
Der Kasperl ist krank, der Bär ist verreckt,
was täth ma in der Hetz drauss?
Im Prater giebt's Gelsen und Haufen von Dreck,
der Bär ist verreckt, der Kasperl ist krank,
und im Prater giebt's Haufen voll Dreck,
voll Dreck, voll Dreck.


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Difficile lectu mihi mars K. 559 per 3 voci


Difficile lectu mihi mars et jonicu difficile.

(Le parole in latino non hanno senso, tuttavia lectu mihi mars in bocca al tenore-baritono Johann Nepomuk Peyerl, che cantava la prima parte e aveva un forte accento bavarese, suonavano come in tedesco leck du mi im Arsch, ossia baciami il culo. Per capire invece il gioco della ripetizione della parola jonicu basti ricordare che Mozart conosceva perfettamente l'italiano.)



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O du eselhafter Peierl (Oh, tu asino Peierl) K. 560a per 4 voci




O du eselhafter Peierl!
o du peierlhafter Esel!
du bist so faul als wie ein Gaul,
der weder Kopf noch Haxen hat.
Mit dir ist gar nichts anzufangen;
ich seh dich noch am Galgen hangen.
Du dummer Gaul, du bist so faul,
du dummer Peierl bist so faul als wie ein Gaul.
O lieber Freund, ich bitte dich,
o leck mich doch geschwind im Arsch!
Ach, lieber Freund, verzeihe mir,
den Arsch, den Arsch petschier ich dir
Peierl! Nepomuk! Peierl! verzeihe mir!
Oh asino d'un Peierl!
Oh Peierl asinesco!
Sei pigro come un cavallo
senza muso né garretti.
Con te non c'è rimedio;
ti vedo già penzolar dalla forca.
Stupido cavallo, sei un pigrone,
stupido Peierl, sei pigro come un cavallo.
Oh caro amico, ti prego
oh baciami il culo, svelto!
Ah, caro amico, perdonami,
però ti sigillo il culo.
Peierl! Nepomuk! Perdonami!


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Bona nox (Buona notte) K. 561 per 4 voci




Bona nox!
bist a rechta Ochs;
bona notte,
liebe Lotte;
bonne nuit,
pfui, pfui;
good night, good night,
heut müssma noch weit;
gute Nacht, gute Nacht,
scheiß ins Bett dass' kracht;
gute Nacht, schlaf fei g'sund
und reck' den Arsch zum Mund.
Buona notte [lat.]
sei proprio un vero bue;
Buona notte [it.]
cara Lotte;
Buona notte, [fr.]
pfui, pfui;
Buona notte, buona notte [ing.]
abbiamo ancora molta strada da fare domani;
Buona notte, buona notte,
caga nel letto, [fa'] che scoppi;
Buona notte, dormi bene
e porgi il culo alla bocca.

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